12 Ott

Presentazione Corpo & Identità I, 2023

Presentazione

Il nostro primo numero del 2023 inizia con il ricordo di Alessia Azzini (14 ottobre 1975 – 4 febbraio 2023), compianta collega che viveva e lavorava a Milano.
E solo poco tempo fa, il 24 aprile di quest’anno, ci ha lasciato anche il nostro amato Senior Trainer Bob Lewis, una grande perdita per tutta la comunità bioenergetica. Grazie a Livia Geloso e Salvatore Scollo per la loro commemorazione empatica.
Segue il ricordo di un lutto collettivo, un avvenimento che ha scosso il paese: una poesia che uno dei naufraghi di Cutro aveva mandato a un parente in Svizzera che lo aspettava, poesia pubblicata poi sull’Avvenire del 7 marzo.

Dalla ricca gamma di contributi a questo numero presentiamo per primo La gioia di vivere. Arrendersi al corpo di Alexander Lowen. La trascrizione (il video è reperibile anche su You tube) dà tra l’altro una viva impressione della modalità particolare in cui Lowen interagisce con il suo pubblico, uno stile brillante, arricchito da brevi sequenze esperienziali, che
però non toglie nulla alla profondità dei temi trattati. E, infatti, come egli
sottolinea nell’introduzione alla sua conferenza, “è strano che sia uno
psicoterapeuta a parlare della gioia, perché questa parola non si legge nella
letteratura psicoanalitica o psicologica”.
È da tempo che Scott Baum, International Trainer e già Presidente
IIBA, indaga sugli aspetti problematici ovvero sull’ombra presente nella
psiche maschile. Nel suo articolo Invidia dell’utero: un punto di vista
bioenergetico, l’autore approfondisce questa tematica partendo da un
“fondamentale senso di inferiorità” degli uomini di fronte alla donna.

Infatti, il loro destino biologico – oggigiorno più che mai anche oggetto di
libera scelta personale – porta le donne a sfidare coraggiosamente le paure
più profonde, più angoscianti della nostra condizione umana: “A parte la
morte, l’unica esperienza inevitabilmente travolgente nella vita umana è il
parto”. Naturalmente, questa mancanza o inferiorità o fragilità esistenziale
dell’uomo di fronte al genere femminile doveva generare numerosi
meccanismi di difesa, e in questo senso l’articolo pone molti interrogativi,
anche piuttosto inquietanti, sulla persistente distruttività nella storia
umana.
In seguito al pensiero di Wilhelm Reich siamo abituati a vedere nel
nostro sistema muscolare, e in particolare nelle sue tensioni muscolari
croniche, la base fisiologica delle strutture caratteriali. Il contributo
dell’International Trainer Thomas Heinrich, Fascia e compagni, invece, si
iscrive in una crescente corrente della ricerca “psico-anatomica” (come la
possiamo chiamare) che vorrebbe attribuire questa funzione al sistema
fasciale. Si tratta di uno spostamento dell’attenzione che alla fine ha
prodotto un vero e proprio “cambiamento di paradigma dalla muscolatura
al sistema fasciale come nuova base anatomica delle strutture caratteriali al
di fuori del cervello”. Considerando il fatto che il sistema fasciale, tra le
sue molteplici funzioni, è anche l’organo della nostra propriocezione,
l’articolo di Heinrich apre nuove prospettive teoriche, non per ultimo con
implicazioni stimolanti per i nostri metodi di intervento esplicitate
nell’esempio della struttura caratteriale schizoide.
Viaggiando con Gabry di Cristina Pratolongo, analista bioenergetica
Siab, descrive un interessante percorso terapeutico di circa quattro anni e
mezzo con una giovane paziente. Come presenting problem, Gabry accusa
forti stati d’ansia e di attacchi di panico, ma rapidamente emerge come
argomento centrale la sua paura dei legami e del contatto profondo, emerge
insomma un problema con le relazioni intime che tanto fa pensare al libro
Eco e Narciso presentato alla fine di questo numero (“Amore, per Gabry,
voleva dire dipendenza e sottomissione, e questo lei proprio non lo poteva
sopportare”). L’articolo contiene, tra l’altro, anche delle preziose riflessioni
sul controtransfert, e nello specifico sul sottostante dialogo tra i corpi dei
due protagonisti, visto che la terapeuta fisicamente è molto più piccola
della sua paziente: “Aveva quasi paura di sovrastarmi e di spaventarmi:
non aveva del tutto torto, ma quando cominciai a sentire di più il mio
grounding e a contattare il mio respiro, questa paura scomparve”.

Emanuela Bellone è analista bioenergetica e madre di una figlia nata a

fine marzo del 2021, in pieno periodo Covid. Nel suo contributo Il
grounding nella relazione madre-bambino, l’autrice elabora questa
esperienza approfondendo così l’area della psicologia perinatale e dell’età
evolutiva. Come possono radicarsi affettivamente il feto e il neonato nel
corpo della madre, e quali sono i maggiori fattori avversi alla riuscita di
questo processo? Esiste ormai una notevole gamma di studi in ambito
bioenergetico sullo sviluppo del Sé nella prima infanzia (p. es., E. Reich,
Ventling, Geloso, Wendelstadt, Ballardini), che vengono bene utilizzate
dall’autrice e non per ultimo applicate alla nostra pratica come terapeuti
ovvero come “base sicura” dei nostri pazienti.
Segue Aiutare i bambini a scaricare l’aggressività negativa di Dennis
McCarty, Counselor diplomato in salute mentale dello Stato di New York
con oltre trent’anni di esperienza nel lavoro con bambini e adulti. Il suo
articolo è un buon esempio di applicazione creativa, originale dell’analisi
bioenergetica in campo della terapia infantile. In contrasto con la maggior
parte dei suoi colleghi, l’autore – “largamente influenzato dal lavoro del
Dr. Alexander Lowen” – ha sviluppato una specifica Dynamic Play
Therapy, una terapia dinamica del gioco che punta sulla centralità del
movimento e dell’esperienza spontanea, e in particolare “incoraggia e
facilita l’espressione sicura e tuttavia soddisfacente dell’aggressività
negativa”. L’autore porta numerosi esempi dei materiali utilizzati nel suo
lavoro, come il disegno, l’argilla, la sabbia e il puro gioco fisico,
includendo vari brevi casi clinici atte a illustrare bene “la natura
paradossale della terapia del gioco”, “il mix di humour e furia, di
aggressività negativa e gioco positivo che spesso coesistono nello stesso
momento”.
L’ultimo contributo a questo primo numero è l’auto-presentazione del
suo libro Eco, Narciso e le figure della dipendenza amorosa (Alpes, Roma
2022) del nostro collega Massimo Borgioni. Il volume nasce come
approfondimento delle riflessioni e del materiale raccolto in conferenze e
seminari seguiti a una precedente pubblicazione, Dipendenza e Controdipendenza
affettiva (Alpes 2015), che pure ci piace ricordare per i suoi
meriti di chiarezza. Appare ben scelto il ricorso alle figure mitologiche di
Eco e Narciso per illustrare la dialettica insita in ogni rapporto amoroso. A
modo loro, entrambi vorrebbero negare questa dialettica, Eco trasformando
il Due nell’Uno, Narciso trasformando l’Uno nel Due. Ma “L’amore nasce
sempre dall’incontro con l’altro, l’amore nasce sempre dalla dualità”.
In conclusione e last but not least, riportiamo una bella notizia
societaria: in occasione dei 25 anni dal riconoscimento della Siab come
Scuola di specializzazione post-laurea in psicoterapia, da parte del
Ministero dell’Università e della Ricerca Scientifica e Tecnologica, e dal
passaggio della guida della Siab dalla generazione delle fondatrici e dei
fondatori alla seconda generazione di analisti bioenergetici italiani formati
dalla nostra società, fondata nel 1978 dallo stesso Alexander Lowen, la
Presidente e il Direttivo, di comune afflato, desiderano ricordare le
conquiste di questi anni nell’auspicio di un futuro altrettanto se non più
fecondo per le future generazioni.
Christoph Helferich

Dott. Christoph Helferich
Psicologo Psicoterapeuta
Analista bioenergetico
Supervisore e Didatta della Società Italiana di Analisi Bioenergetica (S.I.A.B.).

Studi: Via G. C. Vanini 11,
50129 Firenze.
Via A. M. Enriques Agnoletti 50, 50012 Bagno a Ripoli (Firenze Sud).

tel. 333 468 9183
christoph.helferich@gmail.com

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